martedì 22 giugno 2010

Le Figure Animate di Ezio Scandurra

Non sono artista (non pittore, non scultore …), 
ne artigiano (non falegname, non ceramista …),
ne teatrante (non attore, non ballerino …), 
piuttosto artefice, manipolatore di forme e movimenti, di simboli se si preferisce.
Semplicemente gioco!
La mia disciplina è la libertà, il mio canone è il possibile.
Non ho maestri ne allievi, nonostante questi esistano.
Non perseguo la tecnica ma l’effetto immediato ed evidente.


Programma delle performances di Ezio Scandurra:

  • Venerdì 2 Luglio, ore 19 - Con Paolo Miano e il suo ukulele, userà a ritmo di musica delle marionette... un po' assurde.
  • Sabato 3 Luglio, ore 19 - Con Sveva Castrogiovanni e il suo pianoforte, farà danzare delle figure femminili.
  • Domenica 4 Luglio, ore 19 - Con Davide Di Rosolini userà il teatrino e le marionette del Regno di Antròpia... compresa una marionetta che rappresenta la sua coscienza.

Tutti gli spettacoli son basati sulla danza delle figure.


LE MARIONETTE DANZANTI

Le Marionette Danzanti sono nate per gioco, partendo dalla costruzione di una prima marionetta con semplici materiali di recupero (legno di ferula, fil di ferro, lenza da pesca, stoffe di abiti usati, ecc.), che con i suoi fluenti movimenti riuscì a danzare a ritmo di musica. Visto il divertimento suscitato tra gli amici che, guardando e manipolando la marionetta sembravano tornare bambini, iniziò la costruzione di una serie di personaggi animati, con la conseguente possibilità di farli danzare insieme e creare storie da far loro interpretare.


SCULTURE ANIMATE

Presenti sin dalle origini dell’umanità, gli antichi greci le chiamarono agalmata neurospasta (immagini mosse da fili), citate da letterati e filosofi, oggi volgarmente vengono chiamate marionette, confuse con i burattini e i pupi di tradizione siciliana, relegate per troppo tempo in un improbabile mondo infantile e folkloristico, scambiate per giocattoli o al più usate come oggetti decorativi, prigioniere di stereotipi teatrali che le vorrebbe semplicemente metafora dell’uomo sono, in realtà, molto di più: oggetto transizionale dai possibili effetti apotropaici, strumenti privilegiati di comunicazione …

La tecnica di costruzione è basata principalmente sull’uso della carta con varie modalità (carta-pesta, carta-pressa, carta-armata), che permette di realizzare opere di qualsiasi forma.


Informazioni biografiche:

Ezio Scandurra nasce alle pendici dell’Etna all’esalare degli anni settanta dello scorso millennio.
Si laurea nel febbraio 2005 presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Catania con tesi in Estetica e Filosofia del Linguaggio dal titolo “L’alterazione estetico-percettiva: fenomenologia dell’interrelazione antropico-ambientale nella società tecno-culturale”, conseguendo il titolo di Educatore Professionale.
Dal 2003 realizza e mette in scena spettacoli di Animazione di Figure con marionette di sua creazione presso vari enti pubblici e privati e ha condotto numerosi laboratori di manipolazione presso associazioni ed enti scolastici, per gruppi di diverse fasce di età e diverse tipologie.
Nel 2005 collabora con il laboratorio di cartapesta artistica Cartura di Catania per la seconda edizione di “U’Bbeddu”. Nel 2006 entra a far parte del gruppo medioevale Sciarivarì del Maestro Giuseppe Severini.
Nel giugno 2007 partecipa con la compagnia Motomimetico di Catania, Peter Rampazzo e i Lichtpiraten di Berlino al XI Festival Internazionale delle Ombre di Staggia Senese.
Nel 2008 realizza oggetti scenici per la performance teatrale “Metamorphosis” con la regia di Elena Sgarlata.
Dal 2008 collabora con “le città invisibili” di Mario Giuffrida nella conduzione di laboratori artistico-manuali per il progetto BambinaRte.
Nel settembre 2009 espone le sue creazioni presso lo show-room del XXXIV festival di teatro di figure di Cervia.
Nel 2009 realizza maschere e oggetti scenici per l’opera teatrale “Gilgamesh, di colui che tutto vide …” di Giovanni Calcagno ed Alessandra Pescetta, esegue una manipolazione d’ombre per l’opera teatrale “Cassandra” regia di Simona Scuderi e insieme a Tiziana Musmeci costruisce le maschere sceniche per lo spettacolo teatrale “Diceria dell’untore” tratto dall’omonimo romanzo di Gesualdo Bufalino, con Luigi Lo Cascio e la regia di Vincenzo Pirrotta, prodotto dal Teatro Stabile di Catania.
Nell’aprile 2010 conduce un laboratorio di costruzione di marionette presso il Teatro San Lorenzo di Roma e nello stesso mette in scena il suo spettacolo “Nel Regno di Antròpia”.


I primi sintomi di marionettismo si presentarono sin da piccolo con attacchi acuti che si traducevano in tentativi di mettere fili a bambole e pupazzi, nonché nello smontare e riassemblare qualunque cosa.
Gli esperimenti continuarono fino a spostarsi, intorno ai 12 anni, verso la materia vegetale vivente, con il modellamento di alberi in miniatura. Ma l’attrazione per l’animazione di figure non era scomparsa.
Parallelamente agli studi di Scienze della Formazione (dell’uomo!) e tesi sull’inquinamento estetico, continuava la costruzione di forme e meccanismi … Fin quando un giorno non costruì la prima marionetta in legno e stoffa che, incredibilmente semplice, riusciva a danzare a ritmo di musica. Visto il divertimento suscitato tra gli amici che, guardando e manipolando la marionetta, sembravano tornare bambini, iniziò la costruzione di una serie di personaggi animati, con la conseguente possibilità di farli danzare insieme, creando storie da far loro interpretare. Poi con l’uso della carta-pesta il marionettismo divenne cronico!
Prima gli spettacoli per bambini, feste in piazze, scuole, associazioni, centri sociali, poi la realizzazione di laboratori creativi per bambini ed adulti …
Poi il viaggio in Francia per assistere al XIV festival internazionale di teatro di figura a Charleville Mezieres.
Da allora, praticamente, la sua vita ruota intorno all’animazione di figure in tutte le sue possibili applicazioni.

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