Intervista a cura di Grazia Musumeci per Clap Bands Magazine.
Cronos e Rea - Ezio Scandurra ritratto da Tiziana Musmeci. |
Con quella faccia “un po’ così” … da brigante, da zingaro, da avventuriero, Ezio Scandurra (classe 1980) è una figura simbolo della manifestazione TimpaViva. Lo è sempre stato, perché come lui stesso ci rivela:
"Ho partecipato ogni anno fin dall’inizio. Mi esibivo alle Chiazzette molto prima che esistesse TimpaViva. Per me la Timpa è casa mia! La conosco benissimo da Capomulini a via Mortara. Mio nonno è nato e cresciuto sulla Timpa e suo nonno possedeva buona parte della Timpa falconiera. Nonostante l'incuria e la violenza con la quale viene trattata dalle istituzioni locali e dai singoli cittadini la Timpa rimane la parte più bella di Acireale. Inoltre i ragazzi di Barock sono grandiosi e per me è sempre un piacere collaborare a iniziative del genere. Grazie a tutti loro per avermi invitato ogni anno."
"Sebbene sia un dottore in Scienze della Formazione e un educatore, dal 2003 Ezio costruisce, gestisce e anima il suo teatro di marionette. Gli chiediamo se per lui l’arte sia solo passione, o anche lo scopo principale della sua vita:
"Ho studiato le scienze umanistiche per avere una visione generale del mondo in cui viviamo, per tentare di decodificare il comportamento della nostra specie e per non sedimentarmi in sterili specializzazioni. Inoltre questa laurea giustifica e rafforza la mia attività laboratoriale e di "animatore". Da sempre ho avuto uno spiccato istinto costruttivo e artistico utilizzando spontaneamente tutte le tecniche e tutti i materiali che mi sono trovato di fronte: dal disegno alla scultura, dalla costruzione meccanica alla coltivazione di piccoli alberi (curo bonsai da quando avevo 12 anni, ora che ho 31 anni ne ho una cinquantina e non acquistati ma nati da seme o presi in natura). Insomma adoro le forme e le funzioni, la manipolazione della materia qualunque essa sia. Non vedo altro scopo nella vita se non l'Arte o l'Estetica che dir si voglia!"
- Non è facile parlare di arte in un mondo che soffoca sempre più la fantasia, relegandola a immagini elettroniche e a quattro pulsanti da premere. Nell’era dei computer, credi che il teatro delle marionette possa sopravvivere all'avanzare delle Wii Platforms e simili?
"Il teatro di figura è sempre ed ovunque esistito: è archètipico. Cambia forme e contenuti ma è immortale. Nel nostro tempo si è travestito da sollazzo per infanti, ma solo per continuare ad agire indisturbato. E' vero che è un po’ in crisi, ma non a causa dei giochi elettronici, piuttosto per un'incapacità di rinnovarsi, per una stanca ripetizione di canoni anacronistici."
-Dallo scenario magico della Timpa di Acireale, cosa vorresti dire a un giovane artista che vuole seguire i tuoi passi?
"Gli consiglierei di cominciare a correre!"
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