Intervista a cura di Sisco Montalto per Clap Bands Magazine.
Foto di Mario Cicala |
Testi semplici che raccontano “cose romantiche” senza girarci intorno, senza pensarci troppo su, così come deve essere quando si è giovani e spavaldi. La sua musica parla "della vita schietta, dolce e violenta di chi pensa da sé.”
- Anna dalla Calabria alla Sicilia: perchè questa scelta?
“Se in una casa c'hai una finestra vista mare la apri. Ho solo aperto una finestra e sono andata in balcone a vedere. Le isole esistono per mantenersi curiosi per contenere i sogni del mare. Ero in balcone per forza dovevo andare in Sicilia.”
- Nasci più come poeta, nei pezzi che ho ascoltato si intuisce: perchè la decisione di trasformare in musica la tua poesia?
“Penso non esista un punto in cui le parole diventano più importanti delle note, sono entrambi in movimento è un fatto di rispetto, di contesto, di gusto, di necessità, di accidente che a volte la musica suona più forte delle parole, nient'altro credo.”
- Mi racconti l'incontro con Cesare Basile, cosa ha portato alla tua musica?
“Lo considero un “ fortunato evento” per cui.. io lavoravo nello studio dove Cesare registrava il suo disco e poi mi sono trovata a registrare nella sua sala (Zen arcade) il mio primo progetto. Lì ho conosciuto altri artisti, da un confronto largo fra bisogni e sogni è nato il movimento dell'Arsenale, già rodato a Palermo lo scorso maggio e in progetto a Catania il 25 e il 26 giugno alla villa Bellini. E' una bella cosa, piena di energia e voglia di esserci, di stare in relazione, a ritmo, quindi si suonerà tanto in quei giorni, nella visione di suonare tanto anche dopo.”
- Parlami del tuo primo progetto, quando potremmo sentirlo?
“Un anno fa decisi che tutto ciò che avevo scritto meritasse un vestito nuovo. Con l'aiuto di Alessandro Falzone ho trovato il mio "ordine" in testa, ho raggruppato i pezzi che sentivo di far nascere e sono entrata in studio a registrare dieci brani per poter realizzare il mio primo disco. Non è ancora prevista la data di uscita, bisogna aver pazienza..”
- Fai parte dell'Arsenale (quindi sensibile a queste iniziative) e suonerai a Timpaviva, in una location immersa nella natura: come si lega il tuo genere ad una cornice naturale come quella delle Chiazzette di Acireale?
“Mi fai sentire dentro una matrioska: io dentro l'Arsenale che è dentro Timpaviva che è dentro la natura..! In realtà la musica che produco non somiglia a quello che conosciamo della natura, nessun canto d'uccelli, scroscio d'acqua, tutto sintetico eppure ci sto a dire e cantare le cose come le sento e magari la natura sarà contenta. Io lo sono.”
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